Antonio Di Mauro

LA CANTINA SI RACCONTA...

È ormai quasi un secolo che la famiglia Di Mauro, accudisce e coltiva un piccolo vigneto alle pendici dell’Etna. Quattro generazioni si sono passate il testimone di una vita legata all’amore per la vite.

Il vigneto venne acquistato dal bisnonno Pietro Patanè. Finito il primo conflitto mondiale nella quale combatté, emigrò in Australia per dieci anni a lavorare nei campi di canne da zucchero ma con il cuore rivolto alla moglie e alla figlia, alla casa che con le proprie mani aveva costruito e poi ancora alle strade di Vena, piccola frazione di Piedimonte Etneo che gli diede i natali, alle campagne circostanti e all’Etna, Onnipresente nei pensieri di chi cresce alla sua ombra. Il suo sogno è poter acquistare un suo vigneto ed è quello che con grandi sacrifici riesce a fare una volta rientrato in Sicilia. 

Antonio Di Mauro, marito della figlia di Pietro, Maria, gli succedette nella guida del vigneto Coadiuvato dal suocero. Furono momenti difficili, Antonio venne chiamato a combattere nella seconda guerra mondiale e passò alcuni anni in prigionia che superò grazie al suo carattere generoso che richiamava l’affetto di tutti coloro che aveva intorno. Al suo ritorno intraprese l’attività di mediatore di vino, oltre che produttore. Erano anni floridi per la costa orientale dell’isola e il porto di Riposto era in pieno fermento commerciale.

Da lì il vino dell’Etna partiva alla volta del nord Italia e della Francia, luoghi dove avevano già compreso le potenzialità del territorio etneo. Il momento di transito a cavallo tra la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo è fortemente significativo per noi e avviene una trasformazione importante, Alfio, figlio di Antonio, decide di estirpare completamente il vigneto e trasformarlo radicalmente. La vecchia struttura a terrazzamenti piccoli e molto tipica del nostro territorio è ormai obsoleta e ci priva della possibilità di lavorare con i moderni mezzi. Il vigneto viene quindi trasformato in grandi terrazzamenti lavorabili con mezzi meccanici e reimpiantato. Da quel momento i lavori sul terreno, prima eseguiti tutti manualmente, vengono effettuati con trattori e relative attrezzature. Rimangono invece sempre manuali tutti i lavori che coinvolgono direttamente le piante. È nel 2004 con Antonio, figlio di Alfio, che nasce l’idea di trasformare la passione in una moderna azienda che nel 2008 vedrà la nascita del primo vino imbottigliato: Giretto, e la ristrutturazione della cantina. Oggi come quando tutto è iniziato, sono la volontà, l’amore per quello che facciamo, il rispetto per la terra e per il vulcano, e la coesione familiare i cardini guida della nostra azienda.