Etna Rosati

Fra i vitigni che meglio si prestano a essere vinificati in rosato il Nerello Mascalese occupa una posizione di rilievo. Le mura dei vecchi palmenti etnei ci tramandano la storia dell’antico metodo “pista e mutta”. Una tecnica dal sapore contadino che consiste nella pressatura e nell’immediato travaso senza contatto con le bucce, seguendo così la vinificazione in bianco. Così facendo si ottengono dei rossi relativi dal carattere ancestrale. A questi si aggiungano quelli prodotti come una volta, ovvero unendo in vinificazione tutto ciò che una volta il contadino si trovava in vigna, bianco e rosso. Seguendo invece le più moderne tecniche di vinificazione nel pieno rispetto dell’identità del territorio, i rosati dell’Etna affinano per lo più in acciaio o in vasche di cemento per mantenere intatto il varietale del Nerello Mascalese ed esaltare la sua peculiare mineralità.
Immediati e di pronta beva, con la loro fragranza fruttata e un’intrigante tessitura offrono un sorso vibrante di piccoli frutti rossi e un finale lievemente erbaceo.  Succosi, intensi, sono caratterizzati da una nervatura acida tale da consentire matrimoni culinari con la tradizione locale dove la frittura è regina della cucina e del street food.