Teresa Eccher

LA CANTINA SI RACCONTA...

Theresa Eccher, una donna piccola di statura nata quando le vallate scavate dal fiume Noce erano ancora dominate dall’imperatore austriaco Francesco Giuseppe. Una donna dal carattere forte e determinato, indispensabile per attraversare due guerre mondiali. Una donna burbera, a volte, ma gentile. La storia della sua famiglia è indissolubilmente legata al vino, anche se negli anni, progressivamente, i vigneti della Val di Non hanno lasciato il posto ai campi di mele. 

Quello che viene comunemente considerato il fondatore della dinastia Eccher della Val di Non, Lorenz, giunse a Taio nel 1810. Veniva da Laurein, e si spostava dalla casa paterna per sposare la bella Marianna Aizbolcher, vedova dell’oste Gaetano Taller. In realtà la famiglia Eccher ha origini molto più ampie, e vanta una nobiltà non recente, grazie all’imperatore Leopoldo nel 1639. Il passaggio dal mestiere di oste (subito abbracciato da Lorenz) alla produzione di vino fu breve. E la scelta sui vigneti cadde, ovviamente, sulla costa di Revò, luogo vocato per quel Groppello che l’imperatore Francesco Giuseppe dimostrava di gradire al punto  da requisirne praticamente tutta la produzione.

Theresa Eccher

Theresa Eccher, nipote di Lorenz, era la nonna di Daniela Conta. E quando Daniela, col marito Andrea Panozzo, ha deciso di riprendere la tradizione vinicola di famiglia, è venuto spontaneo a entrambi di ricordare quella donna piccola e forte intitolandole la nuova produzione. Una produzione che tuttavia non nasce in Trentino. Il destino, si sa, talvolta gioca strani scherzi. E così è accaduto che Andrea Panozzo, chiamato dal suo lavoro di giornalista e scrittore, abbia frequentato per qualche anno la Sicilia, terra d’origine di una parte della sua famiglia. E che si sia innamorato di quei luoghi eleganti, forti, aspri e dolci, spesso selvaggi nei quali la bellezza recupera il suo significato non superficiale, e abbia deciso di puntare proprio su un'area speciale della Sicilia per dar vita al primo prodotto della nuova avventura immaginata, pensata e voluta con la moglie Daniela: l’Etna.

È stato trovato un vitigno antico e quasi abbandonato sito in posizione ideale, nel cuore della zona Doc dell’Etna Rosso: tra Solicchiata e Passopisciaro. È stato recuperato amorevolmente con grande pazienza, fino a riportarlo in produzione. Grazie alla collaborazione di un enologo di grande esperienza e creatività, Achille Bergami, che ha messo a punto un disciplinare tradizionalmente rigoroso anche se in qualche modo innovativo, si è ottenuto il primo vino. Un Etna Rosso forte, ricco dei sali minerali che le pendici del vulcano regala alle viti, ma anche morbido ed elegante. Un vino che manifesta il suo carattere deciso con una piacevolezza appena turbata dalla consapevolezza della propria importanza culturale. Un carattere così percepibile da stimolarne il nome: Altero.

Una volta stabilizzato l'Etna Rosso, si è deciso di dar vita a un vino che, in qualche modo, onorasse la memoria di Theresa Eccher. È stato scelto il Marzemino, nuovamente un prodotto di nicchia la cui espressione più alta nasce in Val Lagarina, sui declivi dolci della Destra Adige di fronte a Rovereto, in Trentino. Ancora una volta Achille Bergami ha trovato la via dell'innovazione all'interno della vinificazione tradizionale: ed è nato Diséra, Marzemino Trentino Superiore di Isera doc. Un vino ricco, ampio, fresco, persistente, fruttato: piacevolissimo.

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