DISTILLERIA ROMANO LEVI

L'AZIENDA SI RACCONTA...

Un ramo dell’antichissima famiglia di origine ebrea dei Levi, operava già dal XVII secolo nel campo, quasi alchemico, della distillazione nelle valli alpine di San Giacomo o Valle Spluga, localmente chiamata “Val di Giüst”, nei comuni di Fraciscio di Campodolcino.
Per oltre tre secoli, da queste valli i distillatori detti “grapat” emigravano temporaneamente durante la vendemmia e vinificazione, nelle zone vinicole del Piemonte dove con distillatori mobili, procedevano alla distillazione delle vinacce per la produzione della grappa.
Molti di questi distillatori, con il tempo, si trasferirono definitivamente sui luoghi di lavoro e impiantarono delle vere e stabili distillerie.
Tra Lombardia, Piemonte, val d’Aosta, Veneto ed Emilia, le distillerie fondate da gente della Val di Giüst arrivarono ad essere una cinquantina.
A Fraciscio di Campodolcino, esiste ancora la casa avita dei Levi, detta “casa degli Angeli” poiché tutti i capifamiglia che l’hanno abitata si chiamavano Angelo, come il nonno di Romano e Lidia. Forse non è del tutto casuale che Luigi Veronelli quando scoprì Romano lo definisse il “Grappaiol’angelico”.
Levi Serafino sposò Balbo Teresina e dal matrimonio nacquero due figli Lidia e Romano. Nel 1925 scelse di installarsi a Neive, terra di grandi vini e dove erano disponibili delle vinacce di altissima qualità, qui fondò la sua distilleria a fuoco diretto.
Serafino morì giovane, nel 1933 lasciando i due figli piccoli e la moglie, che continuò a mandare avanti la distilleria. Ma anch’ella fu segnata da un tragico destino, la morte sotto un bombardamento nel 1945. Romano Levi aveva allora 17 anni ed era studente ad Alba. Decise di smettere gli studi e, con l’aiuto della sorella Lidia, continuò la distillazione.