Caravaglio

LA CANTINA SI RACCONTA...

Il progetto agricolo di Nino Caravaglio

Una volta tornato a Salina, il pensiero di Nino Caravaglio fu di lavorare per il miglioramento qualitativo, risultato che negli anni lo portò a diverse sperimentazioni, affinamenti tecnologici (senza mai esagerare poiché la cantina non è un’officina) e a compiere tutti i passi necessari per produrre e mettere sul mercato seriamente i prodotti storici dell’isola di Salina: vino e capperi.
Trovò un’isola diversa da quella della sua infanzia.
“Negli anni Ottanta, nel giro di pochi anni, tutto a Salina era  mutato.
Il turismo aveva riconvertito l’economia dell’isola che aveva via via quasi perso la sua preponderante identità agricola”.
Tutto successe molto in fretta e questo cambio repentino mutò anche l’impronta antropologica e le relazioni e i rapporti mutarono di conseguenza. 
Ma Caravaglio era convinto: voleva sviluppare il suo progetto agricolo e voleva farlo puntando al massimo dello sviluppo qualitativo.
Pensava alla due colture tradizionali: vino e capperi.
L’azienda nasce nel 1989. 
Puntare alla qualità significò da subito una scelta importante: produrre secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
Oggi i terreni vitati in diretta conduzione aziendale sono distribuiti su una superficie di circa 20 ettari.
Nino Caravaglio è artefice e gestore dell’azienda. Grazie ai suoi studi segue da vicino e con rigore il campo, ma è lui in prima persona che si occupa anche degli aspetti enologici, con i necessari supporti analitici che di volta in volta valuta necessari.
Anche la parte commerciale è seguita in grandissima parte in proprio.
L’azienda gestisce, dunque, l’intera filiera: dalla produzione fino alla vendita.
Oggi la visione di Nino Caravaglio è ottimista:
“Stiamo lentamente tornando a recuperare la realtà della terra, del vino, dei capperi, delle colture. Questo recupero non è un’operazione rivolta al passato, ma guarda avanti per dare uniformità all’isola, una sua identità che si sposa perfettamente con la prospettiva turistica, e con quella di una realtà che cresce e si confronta a mente aperta”.
È con questo spirito che oggi agisce e progetta l’azienda di famiglia che Nino Caravaglio porta avanti con totale dedizione e convincimento.
Molti i risultati ottenuti, le intuizioni che hanno aperto strade innovative, senza mai tradire storie e tradizioni.
Molto importante fu la scelta di vinificare le uve malvasia come un vino bianco secco, un vino da bere a tutto pasto, ma con caratteristiche qualitative alte.

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