Il Franciacorta...
“E se facessimo uno spumante alla maniera dei francesi?”
(Guido Berlucchi e Carlo Ziliani)
In Lombardia il territorio della Franciacorta è sinonimo della migliore tradizione spumantistica italiana. Fra le dolci colline del bergamasco Chardonnay, Pinot Nero, e Pinot Bianco grazie a un lavoro di ricerca e meticolosità da parte di lungimiranti produttori raggiungono livelli qualitativi di notevole espressività stilistica.
All’inizio fu il vino mordace. Così veniva chiamato nel XVI secolo il vino con le bollicine prodotto in questo distretto di cui ne traccia memoria il medico bresciano Girolamo Conforti nel suo “Libellus de vino mordaci”. Le aziende agricole delle “novae curtas” sul finire dell’Ottocento, ereditando il baglio delle pregresse conoscenze, hanno gettato le basi per quella produzione di eccellenza che vedrà luce negli anni 60. Intuendo le potenzialità di un territorio morfologicamente di pregio, dal felice incontro dell’enologo Carlo Ziliani, Giorgio Lanciani, e Guido Berlucchi nacque nel 1961 il Franciacorta, con le prime tremila bottiglie di Pinot Nero. L’inizio dell’era del Franciacorta che oggi conosciamo. A questo seguì nel 1961 il primo metodo classico rosé italiano e diverse cuvèe, ovvero assemblaggi di vino fermo di annate diverse. DOCG dal 1995 gli spumanti Franciacorta affinano sui lieviti per almeno 18 mesi, affinché il tempo possa conferire al vino fragranza, freschezza, eleganza, e quella nota tipicamente amarognola sul finale che caratterizzano questi prodotti di eccellenza. Diversi per tipologia, Saten, Rosè, Millesimato, e Riserva ogni etichetta è in grado di sfidare il tempo ma anche di regalare all’istante momenti di gradevole e raffinata piacevolezza.
Infine, ma non meno importante, diversi i giovani produttori in questi anni che pur non rispettando il rigoroso disciplinare si pongono nella zona della Franciacorta fra i più interessanti attori nel palcoscenico della spumantistica italiana.